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LIB. I. 25

fatica degli studi parria troppo grave, et lunga, e 'l frutto picciolo. Ma qualhora l'huomo piu dirittamente alla verita' l'animo intende; due cose truova sole al mondo degne di lode: l'una delle quali consiste in far fatti egregi, per acquistare utilita' alla patria, et gloria a' se stesso: l'altra e' posta nelle lettere et nella dottrina: la quale ne fa tanto piu degli altri huomini degni, quanto gli huomini piu degni sono degli altri animali: et percio' si giudica non esser tra la vita et la morte degli alieni da queste due cose veruna differenza; mancando ogni memoria loro co 'l fine di pochi anni che dura questa vita mortale. Se adunque cosi e', che essere altrimenti non puo', quanta degnita', et eccellenza ha conceduto Iddio al sesso de maschi piu che alle femine? conciosiacosa che la gloria dell'arme, la quale si puo' dire la principale, tutta e' degli huomini: i triomphi sono stati dagli huomini acquistati; l'historie non contengono altro ch'e nomi degli imperadori, de capitani, et degli esserciti, che hanno fatto le cose degne di memoria; et non so se eccetto dell'Amazoni, di Penthesilea, di Camilla, di Thomiris, di Iudith, di Semiramis, di Zenobia, et di poche simili, di altra si legga che andasse alla guerra: avegna che la ricordanza d'alcune di loro si stimi esser favolosa. Nelle lettere etiandio, et nelle buone arti pochi nomi di femine si truovano. I grammatici, gli oratori, i philosophi, i mathematici, et gli altri savi sono stati huomini: et se si leggono versi di Sappho, et di Corinna, non sono percio' da comparare ad Homero, ne a' molti altri poeti; ne per un fiore (come volgarmente si dice) fassi primavera.


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