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XX prefazione

e l’artista»1 «Pel filo elettrico dei due mondi»2.

Vi è altezza d’intonazione e nuova copia d’idee e d’immagini; ma se i singoli componimenti non sempre hanno quella perfezione che si conviene alla profondità del soggetto, mostrano già nel loro complesso che il poeta sapeva oramai vincere non

  1. Fanno parte dei Canti di Niccola Sole, Napoli, pe’ tipi del cav. Gaetano Nobile, 1858. Questa seconda raccolta, con pochi canti della prima, corretti o rifatti, ne contiene parecchi altri nuovi, pubblicati parte separatamente sino a quell’anno, e parte qui per la prima volta. Eccone l’indice: Prefazione, All’illustre economista comm. Lodovico Bianchini, Pel Tremuoto in Lucania, Al mare Jonio, La Storia di una perla, La Tomba del Poeta, Al Rosignuolo, Ad un ramo di mandorlo, La Vita, La Donna e l’Amore, A Psiche, L’Orfano e il Cielo, Le Due Madri, Al Sepolcro di un Amico, Pensieri poetici sulla eloquenza del Foro Penale, Addio a Giuseppe Verdi, Rivederla, Le Nozze e la Tomba, Per l’Albo di Vincenzo Baffi, A G.S.V., Ad un illustre Ecclesiastico, A S. Luigi Gonzaga, La fanciulla e l’Artista, Selim Bey, Il Viggianese.
  2. Stampato separatamente nel 1858, e dedicato alla nobil donna Eugenia Monnier, sorella di quel Marco il cui nome suona sempre così caro ad ogni figlio dell’Italia nostra, ch’egli amò e onorò come una seconda patria. Anche quella breve dedicatoria è degna di essere qui ricordata: «A voi, gentilissima figlia delle Alpi; a voi, giovane e bella peroratrice di ogni concetto che si riferisca alla nobiltà delle umane fortune; a voi consacro, con lieta e timida riverenza, questi poveri versi, nei quali io mi proponeva salutare vittoriosa la più sublime audacia del pensiero dell’uomo».