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nosce la dottrina di Leibniz sull’armonia prestabilita30.

Ma queste e simili speculazioni hanno perduto valore agli occhi della nuova scienza naturale, e la loro azione sulle odierne opinioni è stata annullata dal fondamento dualistico sul quale esse, secondo la loro origine semi teologica, fin dal principio si basavano. Le loro molle d’orologio nascono dal postulato di una sostanza spirituale diversa e separata dal corpo, l’anima, della quale indagano i legami col corpo. Essi trovano che un legame fra le due sostanze è possibile soltanto con un miracolo, e che, anche dopo questo primo miracolo, un ulteriore comune movimento di tutt’e due le sostanze non può aver luogo altro che con un miracolo ad ogni istante innovato, oppure operante fin dalla creazione. Essi danno ora questa conseguenza come una nuova scoperta, senza dimostrare esaurientemente se non hanno per caso essi stessi fin dal principio fatta l’anima in modo che un’azione reciproca fra essa e il corpo sia affatto inconcepibile. In una parola, la miglior dimostrazione che nessuna azione reciproca sia possibile fra corpo ed anima, lascia adito al dubbio, se le premesse non siano arbitrarie, e se non si possa supporre e forse comprendere la coscienza semplicemente come azione della materia. Per il naturalista perciò la dimostrazione che i processi spirituali non si possono concepire risultanti dalle loro condizioni materiali, deve esser data indipenden-