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sostituiti uno all’altro. Se la prova fosse possibile, per mezzo di nervi ottici e di nervi dell’udito incrociati e cicatrizzati, noi sentiremmo il lampo con gli occhi come scoppio e vedremmo con le orecchie il suono come una successione di impressioni luminose7.

La sensibilità nervosa come tale si forma dunque soltanto nelle sostanze sensitive, come Johannes Müller chiamava le parti cerebrali appartenenti ai nervi sensorî, di cui adesso Hermann Munk distingue una parte nella corteccia cerebrale come sfera della vista dell’udito ecc.8. Le sostanze sensitive sono quelle che trasformano generalmente soltanto in sensibilità sensoria le eccitazioni uguali in tutti i nervi, e come vere conduttrici delle «energie specifiche» di Johannes Müller, manifestano le diverse qualità sempre secondo la loro natura. Le parole di Mosè «La luce fu» sono fisiologicamente false. La luce fu soltanto quando il primo rosso punto visivo d’un infusorio distinse per la prima volta la luce dalle tenebre. Senza sostanza sensoria di vista e d’udito questo variopinto e risonante mondo che ci circonda sarebbe tenebroso e muto.

E tenebroso e muto in sè, vale a dire senza proprietà, come si manifesta nell’analisi subiettiva, è il mondo anche per il concetto meccanico ottenuto con l’osservazione obbiettiva, che invece di luce e suono conosce soltanto una sostanza originaria senz’alcuna proprietà che si presenta là come materia ponderabile, qui come materia apparentemente imponderabile.