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E. Erdmann. Berolini 1840. Vol. IV. p. 183-184. «Non c’è dubbio che un uomo potrebbe fare una macchina, capace di girare per qualche tempo in una città, e di voltare precisamente all’angolo di date vie. Uno spirito incomparabilmente più perfetto, sebbene limitato, potrebbe anche prevedere ed evitare un numero incomparabilmente maggiore di ostacoli; e ciò è così vero che se questo mondo, secondo l’ipotesi di alcuni, non fosse che un composto di un numero limilato di atomi moventisi secondo le leggi della meccanica, è ben sicuro che uno spirito finito potrebbe esser abbastanza elevato per comprendere e prevedere dimostrativamente tutto ciò che deve succedere in un tempo fissato; in modo che questo spirito potrebbe non solamente fabbricare una nave capace d’andarsene da sola ad un dato porto, dandole prima il moto, la direzione e la spinta adatta allo scopo; ma potrebbe anche fabbricare un corpo capace d’imitare un uomo».

(6) Nelle prime edizioni si leggeva: «affatto senza riguardo in su e in giù». La considerazione introdotta ora sulla direzione dell’attività fisiologica dei nervi è resa necessaria dalla corrente assiale da me scoperta nei nervi elettrici della torpedine, e cercata da Maurizio Mendelssohn in molti nervi con azione centripeta e centrifuga la quale scorre inversamente alla direzione della corrente d’azione fisiologica. (Relazione delle sedute dell’Accademia di Berlino 1884, p. 231 - 1885 p. 747 - Archivio di fisiologia 1885, p. 135-381 - 1887 p. 106).

(7) Di questa bella maniera di interpretare la verità fondamentale della dottrina dei sensi, sono