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parte è da dubitare che con ciò, o con la disarticolazione, si possa concludere qualche cosa nella contesa fra libero arbitrio e necessità. La lodevole relazione del sig. Paul Janet all’Accademie des Sciences morales et politiques44, di cui ammiro assai la limpida bellezza, lascia alla responsabilità dei tre matematici la possibilità d’un indeterminismo meccanico. Ma intanto questa dottrina che afferma la possibile infinita piccolezza della forza disarticolante, e procede ad affermare che potrebbe anche esser nulla, pare che faccia un uso affatto inammissibile d’un procedimento molto comune sotto circostanze tutte diverse nel calcolo infinitesimale. La prima affermazione tuttavia vuol dire soltanto che la forza disarticolante in confronto della forza disarticolata potrebbe essere impercettibile. Così sparisce la forza dei colpi d’ala d’una cornacchia che la valanga trascina nella sua caduta in confronto della forza della massa di neve che alfine precipita sulla valle, vale a dire noi potremmo trascurare una forza uguale alla prima, nel misurare la seconda, perchè essa non esercita alcuna notevole influenza pesabile in cifra e resta molto dentro ai confini degli errori d’osservazione. Ma per quanto insignificante, osservato dalla valle, in confronto della forza furibonda della valanga, sembri quel colpo d’ala lassù, da vicino esso rimane pur sempre un colpo d’ala, a cui corrisponde un dato peso ad una data altezza. È nell’essenza della disarticolazione che la forza disarticolante e la forza disarticolata siano indipendenti una dall’altra,