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SOPRA DANTE 57

avviene di questa spezie di amore, divien bene dell’amore onesto, come l’autore medesimo mostra nel seguente libro nel canto XXII., dicendo,

— — — — — — amore
Acceso di virtù, sempre altro accese,
Pur che la fiamma sua paresse fuore.

Ma puossi qui dire, questo talvolta avvenire, conciosiacosachè rade volte soglia l’uomo molto strettamente legarsi dell’amore di cosa, ch’è a lui in tutto o in più cose di natura conforme; il che quando avviene, può seguitare che l’autor dice, conciosiacosachè naturalmente ogni simile appetisca suo simile: e però come la cosa amata sentirà, e’ costumi e le maniere dell’mante conformi alle sue, incontanente si dichinerà a doverlo così amare, come ella è amata da lui; così non perdonerà amore all’amato, cioè ch’egli non faccia, che questo amato ami che ama lui: Mi prese di costui piacer, cioè del piacere di costui, o del piacere a costui: in che generalmente si sforza ciascun che ama di piacere alla cosa amata: sì forte, cioè con tanta forza,

Che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Vuol dire, come tu sai andar continuo con lui, puoi comprendere che io l’amo, come l'amai mentre vivevamo. Ma in questo seguita l’autor l’opinion di Virgilio il quale mostra nel VI. dell’Eneida Sicheo perseverare nell’amor di Didone, dove dice:

Tandem corripuit sese, atque inimica refugit
In nemus umbriferum: conjux ubi pristinus illi
Respondet curis, aequatque Sichaeus amorem etc.

Secondo la cattolica verità questo non si dee crede-