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dell’editore. 489

per confutare la favola della Papessa. Il suo libro intitolato: Ecclaircissement de la question si une femme a estè assise au siegs papal de Rome, sarà come nostro propugnacolo, e dal quale torremo queste sole parole a conchiusione del nostro dire: C’est un conte qui a estè enrichi avec le tempsnse 1.

(F) Una lettera scritta dal Gran Turco Maometto Secondo a Papa Niccolò Quinto, e la risposta di questi a quel Conquistatore sono monumenti storici che, come mi sembra, non vennero finora a notizia d’alcuno. Ed è veramente da stupire che il Baronio, il quale ampiamente discorse le cose operate da Niccolò in occasione dello smisurato ingrandire della possanza turca, abbia poi taciute queste due lettere che di poco rilievo non vanno al certo stimate. Dal silenzio di questo chiaro Annalista non deve derivare sospetto sulla veracità di queste scritture, sì perchè le cose che in esse contengonsi non si oppongono alla storia del tempo, e sì anche perchè il Lambecci nel II Tomo, al foglio 631 della

  1. Su quanto si è detto veggasi Labbè, Coll. Conci. e di Parisi: Tom. XV ad an. 855. Ioannæ papissæ Cænotaphium eversum Natalis. Alessan. Hist. Eccl. ad an. 855. Leone Allazio Byzant. Script. Hist. Tom. XXIII, pag. 82. Confut. fabu. Papis. Ioan. ·