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16 memorie storiche su la vita

discordia, inondata di sangue cittadino per le svariate dominazioni che ne facevano or felice, ora sciagurato governo, pur tuttavia forse non vi fu mai tempo nel quale gl’ingegni italiani fruttassero maggior gloria nelle lettere alla patria di loro. La divina mente dell’Alighieri co’ suoi Canti aveva scossi gli animi trascorsi in miseranda ferocia e presi da lagrimevole talento di parteggiare, e li chiamava a più nobile scopo di gloria; e direi quasi, creando la italiana favella, prestò il mezzo primiero alla manifestazione di una virtù, che nei petti italiani avevano assopita e non morta le umane vicissitudini, le politiche condizioni del paese. Il cenere di Dante era caldo: e, come da scintille da quello destate, si crearono le menti di Petrarca, di Boccaccio, e di altri che fecero più illustre la terra che gli ebbe prodotti: questi furono ammirati nelle corti; e la sapienza di loro consigliava i principi a farla germogliare nelle menti dei sudditi. Si fondavano università, pubbliche scuole di eloquenza e di gramatica, ed al nobile ufficio di sedervi ed insegnarvi erano deputati uomini valentissimi. Fra la schiera dei gramatici e de’ retori del secolo XIV,