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26 Giovanni Boccacci

E questa che chiamava fu Marella
     Caracciola1, e con loro al parer mio
     Vi fu anchora d’Arco Peronella2.45
Disse Marella allora: — il mio disio
     È di cacciar fra questi luoghi strette — ;
     A cui ciascuna disse: — sì voglio io! — .
E ’n ver levante per le belle erbette
     Preser la via, guernite a quella guisa50
     Che fu mestieri a sì fatti dilette.
Facta dall’altre douta divisa,
     Giro, e io torsi l’occhio, e lascial’ ire,
     A veder che dall’altre si divisa.
E vidi là cominciare a salire55
     Al mezzodì Iacopa Aldimaresca3,
     E cinque altre la vidi seguire,
Ciascuna inghirlandata d’erba fresca.


  1. Esclusa una Maria figlia di Berardello Caracciolo Pisquizi, morta nel 1328 (Fabris, tav. XXIII), a identificarsi con questa bellezza partenopea possono contendere tre donne a me note, delle quali una era nata in casa Caracciolo e le altre vi entrarono per matrimonio: una Mariella figlia di quel Filippo ricordato nella nota 5 alla p. 25 e sorella per conseguenza della Lariella di cui al v. 41; — una Maria, nata Capece Scondito, moglie di Filippo Caracciolo Viola, già vedova nel febbraio 1339 (Fabris, tav. II); — una Maria figlia di Matteo Orimino e moglie di Lodovico Caracciolo milite, nominata in un Registro angioino del 1343 (Minieri Riccio, Notizie storiche cit., p. 59).
  2. Bartolomeo d’Arco è ricordato tra i feudatari napoletani sotto Carlo I d’Angiò. Al principio del regno di Giovanna I conosco una Giovanna ‘de Arcu’, di Pian di Sorrento, e un Landolfo ‘de Arcu’ milite, nominato col figlio Niccolò (Minieri Riccio, Notizie storiche, pp. 24 e 65).
  3. Sarà molto probabilmente tutt’una persona con quella Iacobina figlia di Matteo di Carruba (morto nel 1332), moglie di Giovanni Aldomoresco o Aldimaresco milite; è ricordata all’anno 1330 (Della Marra, op. cit., pp. 167 e 267).