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122 | Giovanni Boccacci |
REPLICA DI SER CECCO DI MELETTO A MESSER GIOVANNI BOCCACCI.
Quando redire al nido1 fu disdicto
A Giulio Cesar, perché fur deliri
Gli padri col Senato et gli altri siri2,
Volse prima mostrar l’amar conflicto
El ciel perfidioso, stando picto5
Di fiamme rogge et d’ardenti papiri
Di terribil comete, e i color niri
A la solar quadriga porse amicto3.
Similemente fe’ sua luce scura4
Anzi che Bruto l’arme avesse strette10
Contra il sangue cesareo et l’ampie mura5.
Tuttor cascar si vede, con le vette
De l’alte torri sparse a la pianura,
Per terremoti o vive folgorette.
Dunque à ben pien di furia suo coraggio15
Chi non paventa natural dannaggio6.
LXXX.
L’arco degli anni tuoi trapassat’aiFonte/commento: editio maior7,
Cambiato il pelo e lla virtù mancata,
- ↑ «Tornare alla sua abitazione.»
- ↑ In occasione dell’assassinio di Cesare.
- ↑ «Copersero il sole.» Vuol dire il Rossi che presagi della morte del dittatore furon visti nel cielo in forma di rossi fiammeggiamenti di comete e di eclissi solari.
- ↑ Il sole.
- ↑ Prima che Bruto insorgesse contro Ottaviano e Roma.
- ↑ «È ben superbo e protervo colui che non teme il significato dei segni celesti.»
- ↑ Cfr. CXI, 12. Trapassare l’arco degli anni equivale a «tra-