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l’Impero Romano fino allo stabilimento dei feudi, del Baudi De Vesmes, e del Fossati; – il trattato del Ricotti – Sulla Milizia dei Comuni Italiani nel Medio-Evo, – cui si rannodano le ricerche del Promis intorno allo stato delle artiglierie al principio del Secolo XVI, inserite nell’Architettura Civile e Militare del famoso Francesco di Giorgio da Siena edita dal Conte Cesare di Saluzzo; – il Saggio sull’Amministrazione finanziaria del Regno d’Italia dal 1802 al 1814, e la Storia dell’Economia politica in Italia, di G. Pecchio; – la Storia dell’Economia politica nel Medio-Evo, e il Trattato delle Finanze di Savoia nei Secoli XIII, XIV, di L. Cibrario; – i Due Libri delle Istituzioni Civili, di F. Forti; – la Storia della Legislazione Italiana, di F. Sclopis, della quale apparve la prima parte, che contiene le Origini, – e le opere storiche di L. Bianchini sulle Finanze del Regno delle due Sicilie.
E andrei tropp’oltre, se volessi tutte designare le Storie speciali, che apparvero modernamente. E d’ogni tempo gl’Italiani coltivarono con lodevole zelo questo ramo di studi, e con quanto séguito lo mostra la ricca Letteratura degli ultimi anni2.
Nel 1818 terminò il Sismondi la Storia delle Repubbliche col 16.º volume, il quale dopo aver narrato la caduta della Libertà Toscana tocca di volo gli avvenimenti posteriori sino al Secolo XVIII. E poco appresso pose mano alla Storia dei Francesi, opera più grande ancora della prima, e che richiedeva maggior animo, trattandosi di superare tanti antecessori, – e maggior perseveranza, perchè più sterminata era la massa delle materie. A principio fu suo intendimento fermarsi al termine delle guerre di religione, e all’editto di Nantes, – e a questo pun-