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150Gli antiquissimi Savj dello Stato.
Un divino sembiante[1] evvi nel mezzo!
Del britanno lignaggio la proclama
Altamente il suo ciglio, il portamento
Qual da lïone, e il volto che temprato
155Soavemente alla virginea grazia,
Riverenza comanda. Oh quali all’aura
Tremano corde armoniose! Oh quali
D’estro vocal concenti a lei d’intorno
Van festeggiando! Oh dalla tomba ascolta
160Gran Taliessino![2] Ad animar tua polve
Soffian essi uno spirto. Ecco ti chiama
L’estasi rilucente, e al ciel cantando
Monta veloce, e nelle sue pupille
Batte l’ali dipinte a più colori.
165Ritorna il verso ad adornar la cruda,
La terribile guerra, e amor fedele
E la severa verità vestita
Di magica finzione. In coturnate
Muovon cadenze[3] squallido l’Affanno,
170La soave Tristezza, e Orror con essi,
Del palpitante petto Orror tiranno.
Qual del coro Cherubico una voce
Dell’Edeno fiorito arrecan dolci
L’aure su l’ali, e un modular lontano
175D’assai canti vien meno all’udir mio,
Che muor perduto nel futuro immenso.
Quella nube di sangue, uom pazzo ed empio[4],
Cui tuo fiato innalzò, pensi che spento
Abbia l’orbe del dì? Doman, domani
180L’aureo torrente ei riacquista, e doppio
A riscaldar le genti il raggio invia. -
Abbastanza per me: la differente
Sentenza nostra che il destin prescrive,
Io con tripudio io veggo già. Sia tua
185Disperazione, e la scettrata cura;
Il trionfare, ed il morir sia mio. -
Disse, e d’alto del monte in lo profondo
Precipitoso dell’onda mugghiante
Scagliossi in grembo dell’eterna notte.

  1. La famosa Elisabetta regina d’Inghilterra.
  2. Capo dei Bardi: fiorì nel sesto secolo.
  3. Con questi versi indicansi Shakespeare, Milton ed altri poeti.
  4. Ultima invettiva del Bardo contro Odoardo I. Egli ha predetto la rovina dei suoi discendenti; ha saziate le sue brame di vendetta. Non gli resta più nulla che morire nel delirio della sua consolazione.