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Questa identità di forma dei due elementi rende manifesto che due reticoli in cui i vertici corrispondenti fossero legati dalle equazioni

, ,

sarebbero perfettamente sovrapponibili. Ora è chiaro che il secondo di questi reticoli non sarebbe altro che il primo girato intorno all’origine insieme coi primitivi assi, fino a che questi prendessero le direzioni dei nuovi. È dunque provato che la sovrapponibilità di cui si parlava ha effettivamente luogo quando lo spostamento si riduce ad una semplice rotazione intorno all’origine. Anzi, siccome si potrebbe porre più generalmente

, ,

con libertà di combinare i segni in modo qualunque, così è chiaro che oltre l’eguaglianza per congruenza vi sono più specie d’eguaglianza per simmetria.

Poichè un cambiamento d’assi, restando fissa l’origine, non muta la forma dell’elemento lineare, resta ora a cercare l’effetto di un cambiamento d’origine. E poichè, preso nello spazio un punto qualunque, si può già supporre diretto verso di esso l’asse delle , così è lecito prendere la nuova origine su questo stesso asse, nel punto . La nuova transformazione da eseguire consiste dunque nel mantenere l’asse delle ed i precedenti sistemi coordinati delle , , , e nel sostituire al sistema delle geodetiche perpendicolari allo spazio quello delle geodetiche perpendicolari allo spazio , fra le quali si trova il primitivo asse delle . Le nuove coordinate si chiameranno , , e si chiamerà una costante avente, rispetto a queste, lo stesso ufficio della costante a rispetto alle . Così si denomineranno , , , le geodetiche analoghe alle , , e si avrà manifestamente, come nella (11),

.


Ciò posto, si osservi che, rimanendo invariati i primitivi sistemi delle , , , si ha dapprima, per essi, e quindi

per . (14)

Quadrando e sommando prima queste cquazioni, poi le loro differenziali, si