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ciascuna parentesi rappresentando una certa funzione lineare delle due funzioni u che vi sono racchiuse: per esempio si ha

.


Queste tre identità insegnano che le rette congiungenti i vertici opposti dell’esagono formato dalle sei rette, disposte nell’ordine indicato, possono essere rappresentate dalle equazioni

, , .


Ora si ha identicamente

,


dunque le congiungenti anzidette si segano in un solo e medesimo punto.

(Per verificare l’identità precedente basta porre in luogo di l’espressione equivalente : si ottiene così una relazione fra le sole quattro funzioni , , , la quale è identica a quella cui si perviene ponendo .)

§ 6.

Riprendiamo l’equazione (3) del § 4

(1) ,


e supponiamo che delle relazioni necessariamente sussistenti fra le funzioni lineari u, alcune soltanto, e non già tutte, abbiano la forma delle equazioni (4) del detto §, e precisamente sieno le seguenti:

(2) , , ,


dove m è un numero intero che non può mai essere maggiore di n, nè minore di 2. In questo caso l’equazione (1) non ha che m radici variabili colla posizione del punto e rappresenta quindi la tangente variabile di una linea razionale della classe m.