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e per conseguenza

.


dove indica il risultato di una operazione fatta prima rispetto ad e poi rispetto ad . Ma dalla (7) si ha

;


quindi, sostituendo nella precedente equazione, si ottiene

. (8)

Questa formola fondamentale ( nella quale i, j, k sono, secondo la convenzione, tre indici differenti disposti in ordine circolarmente progressivo) mostra col fatto non essere vere derivate quelle relative alle s, e diventar tali solamente nel caso particolarissimo che tutte le K siano nulle, cioè che la terna (123) sia dovunque parallela a se stessa.

Or ecco come dalla formola precedente si possono dedurre tutte le relazioni esistenti fra le nove funzioni K.

Rappresentando con una seconda terna d’indici distinti e progressivi, come è già la , si ha dalla (7)

,

,

,


Derivando la prima di queste equazioni rispetto ad , la seconda rispetto ad , e sostituendo nei secondi membri al posto delle derivate di , e di i valori dati per esse dalle equazioni del tipo (7), si trova

.