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cvi | introduzione |
E quante cose svariate produce questo agitamento di tutte le sue facoltà, dell’intelletto, della fantasia, della memoria! Osservazioni ed erudizioni serie; giuochi di parole e tours de force; descrizioni artistiche minute e finissime, novellette e invenzioni satiriche, racconti mostruosi, di quelli che interessano le menti fanciullesche, ecc. ecc.; tutto ciò entra a comporre quel guazzabuglio del Pantagruel, che spesso fa girar la testa, ma non annoia mai, perchè è opera d’ingegno, scomposto, ma gagliardo.
Il Basile è, naturalmente, tanto meno ricco di contenuto intellettuale rispetto al Rabelais, di quanto dista un letterato italiano del seicento da un dotto europeo del rinascimento. Ma il genere e i procedimenti artistici d’entrambi hanno molta conformità. Il ricamo del tema popolare è, in molti punti, in entrambi gli scrittori, fatto allo stesso modo. Le lunghe enumerazioni del Basile trovano riscontro nelle lunghe enumerazioni del Rabelais, e gli sforzi d’ingegno dei due scrittori sono, in molte parti, simili, come sono simili i risultati.
— Ma, oltre questa conformità di fantasia, questa connessione naturale tra due ingegni simili, il Basile ha col Rabelais un’altra connessione, una connessione storica? Le somiglianze col Rabelais sono prodotti simili di due attività simili, o le une procedono dalle altre, e il Basile ha imitato il Rabelais? —
Ora, il Liebrecht sostiene appunto che il Basile abbia avuto sott’occhio e imitato il Rabelais. Traduco la nota, che ho già citato:
Leggendo ripetutamente il Rabelais, io sono venuto nella persuasione che il Basile abbia imitato nel modo più esatto lo stile e