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duto, da San Petronio all’Archiginnasio, dalla torre degli Asinelli e dalla sua compagna Garisenda, sotto di cui la limpidezza del cielo non mi consentì la stretta paurosa che accennò l’Alighieri, fino ai due cinghiali di bronzo, attribuiti al Cellini, che servono di battenti al portone di un certo palazzo.... Il nome non mi viene e lo lascierò nella penna.

A chiarire un po’ meglio questa mia furia francese, dirò che in ogni città da me veduta per la prima volta io ho sempre fatto così. Roma, l’eterna Roma, la città delle cento meraviglie, non si è salvata neppur ella da questo mio metodo nuovo d’osservazione.

Erano le sei ore d’una mattina d’autunno quando c’entrai. Smontato all’albergo, feci da buon musulmano le mie abluzioni, da buon cristiano indossai la veste candida, che è come