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il libro di antonio billi 321

rilievano in apparenza più che non fanno le figure dello organo maggiore che sono finite con molta diligientia et sono di mano di Luca della Robbia. Tolse a fare a Siena una porta di bronzo et fecie il disegno della Robbia (sic)47) bello, et le forme per gittarlo: ma capitandovi uno Bernardetto orafo detto di Mona Papera fiorentino, assai intendente, et suo domestico, che tornava di Roma, et andandolo a visitare et veduto la bella opera, lo riprese assai che i Sanesi si potessino gloriare di così honorata cosa: et tanto lo persuase, che uno giorno di festa, che i garzoni erano andati a spasso, esso Bernardetto et Donato guastorno il tutto: et usciti di casa, presono la via per a Firenze. I garzoni tornando la sera a casa, trovorno questa tal cosa, et non esservi Donato: nè prima di lui intesono, che esso era in Firenze.

Fece il sepolcro di Papa Giovanni nella chiesa di s.to Giovanni di Firenze con tutti i sua ornamenti: excetto che una fiura che è di mano di Michelozo: et così la Fede con uno calicie in mano, che ha uno braccio minore che l’altro.48)

Fecie il disegnio dello ochio di vetro in testa alla chiesa di s.ta Maria del Fiore la incoronazione; cioè quelli della cupola.49)

Fece in Siena nella opera del Duomo una fiura di s.to Giovanni Batista di bronzo: ma per non essere satisfatto, la lasciò imperfetta nel braccio ritto dal gomito in giù.50)

Fecie una fiura di S.to Giovanni, oggi in casa li eredi di Ruberto |fo. 44r] Martelli: fecie la Divitia sopra la colonna di Mercato vechio.51) Fuori di Firenze fecie assai opere, delle quali io non ho notizia. A Padova in sulla piaza di s.to Antonio fecie uno cavallo di bronzo suvi Gattamelata, et nel dossale dello altare maggiore una pietra (invece di: «Pietà» come nello Strozziano e nel Gaddiano) di marmo con le Marie: cosa exciellentissima. Fecie (cancellato) intorno al coro cierti quadri di bronzo che gli fecie Vellano suo disciepolo, pure con il disegnio di Donatello: tanto simili alle opere sue, che sono tenute fatte da lui, per la vivacità che in quelle si vede.52)


Lorenzo di Bartolo Berti (sic) detto Lorenzo Bartolucci è notissimo per le porte di bronzo del nostro s.to Giovanni, coè quella di mezo 53) et gli stipiti verso la Misericordia; che la porta fecie m.o Andrea Pisano; et benchè le decte porte, et massimo quella di mezo à più mostra (?) per la grandezza della opera, et per il desiderio che li cittadini havevano che tale opera havessi la perfectione; non dimeno a lui fu atribuita la palma et la Victoria; anchora che vi sono di molte fiure che i nostri (maestri?) della arte conoschano quelli che le lavororno.54) Detto Lorenzo fecie anchora molte altre cose, come la fiura di s.to Giovanni Batista

Arch. Stor. It., 5.a Serie. — VII. 21