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204 | scrittori tedeschi |
biografico, ma classata sisteinalicamonte secondo le materie. Così il lavoro pregevolissimo e oltre modo ricco di falli e di giudiziose osservazioni, che lo rendono interessante anche per la storia della civiltà in genere, vien diviso in due sezioni. Architettura e Decorazione. La sezione prima si compone coi seguenti capitoli: 1. Carattere monumentale dell’architettura italiana. 2. Signori, dilettanti ed architetli. 3 Primordii del rinascimento e arte gotica. 4. Studio dell’antichità e di Vitruvio. 5. I teorici da L. B. Alberti al Serlio. 6 e 7. Le l’orme del rinascimento nei secoli XV e XVI. 8. Il modello. 9 Chiese. 10. Conventi e confraternite, 11. Palazzi. 12. Spedali, fortificazioni, ponti. 13. Piazze e strade, 14. Ville. 15. Giardini. La seconda sezione è ripartila nei capitoli seguenti: 1. Indole della decorazione del rinascimento. 2. Scultura decorativa in pietra. 3. Decorazione in bronzo. 4. Lavori di legno. 5. Pavimenti, calligrafia. 6. Facciate dipinte. 7. Pitture e stucchi nell’interno delle fabbriche. 8. Orificeria, maioliche ed altro. 9. Decorazioni per occasioni di feste.
Il II libro contiene la storia dell’architettura del rinascimento in Francia, composta dal Lübke. Le incisioni in legno (160 per la parte italiana) sono giudiziosamente scelte e ben eseguite.
Vedi Arch. Stor. Ital., III serie, vol. XI, p. 1, pag. 191, seg.
Intorno a un quadro comprato a Napoli (Gaeta) dal conte Lottum, già ministro di Prussia presso quella corte, e ora posseduto dai di lui eredi, quadro il quale pretendesi essere l’originale di Raffaello, vanto generalmente attribuito a quello esistente nella Galleria Imperiale di Pietroburgo.
La parte principale del presente lavoro si è quella che spetta alle trattative del re di Castiglia coi Ghibellini italiani, cominciando da quelle con Pisa del 1256, e colla Santa Sede, continuate sin dopo l’elezione di Rodolfo d’Absburgo. Vedi O. Lorenz nella Historische Zeitschrift, vol. XVII, pag. 184 segg.
Lavoro diligente, il quale nei capitoli I a IV tratta dei codici e delle edizioni, degli scrittori, del tempo in cui venne composta la cronaca, e delle fonti di cui sono-i servili gli autori, per discorrere poi nei cap. V e VI dell’uso che ne fecero Gio. Villani e fautore della Divina Commedia. L’autore s’ingegna di provare, che Ricor-