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due distanze FG, GE si troverà parimente tra li due metalli, che compongono il misto dato. Fatto, che sarà questo, siegue il Galileo, resta a ritrovar il modo, col quale si possa con facilità avere la proporzione, secondo la quale distanza tra i termini de’ puri metalli verranno divise da’ segni de’ misti, il che si conseguirà in questo modo.

Sopra i termini de’ metalli semplici EF, siano avvolti di dieci in dieci due fili sottilissimi passati per la medesima trafila, l’uno di ottone, e l’altro di acciajo, cioè avvolto 10. volte il filo di ottone, ed altretanto quello di acciajo, e così di mano in mano per infino, che sarà pieno lo spazio EF, quale verrà diviso in molte particelle eguali numerati a dieci a dieci.

Quando poi (siegue il Galileo) vorremo sapere la proporzione, che è tra GE termine del misto, e dell’oro, e FG termine dell’argento, e del misto, conteremo li Fili FG, e li fili GE, e trovando quelli 40. e questi 21. diremo nel misto essere 40. d’oro, e 21. di argento.

Ma quanto poco sarà per giovar questa bilancia a fin di [Dimostrasi il poco giovamento di questa bilancia.]scoprirsi la mistio-


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