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corpi sommersi, per la tardanza notabile nel precipitarsi dell’ultime particelle dell’acqua attaccata all’oro, e canaletto del vaso; e questo, o sia per la viscosità di essa, o per l’impedimento delli piccoli fori del vaso; non per questo il diligente osservatore non potrà esimersene colla misura del tempo scorso nello sgocciolare dell’ultime goccie dell’acqua. Ed io in pruova della presente sperienza trovai, che l’acqua versata per l’immersione de’ metalli sudetti appena portava la differenza d’una mezz’oncia di piombo, quando il sopracitato Odierna dimostrò col suo esempio esservi una fallacia di libre 26. e oncie otto.

Or vedasi un poco il modo tenuto [Spiegasi il modo tenuto dal Galileo nella sua Bilancetta.]dal Galileo coll’uso della sua bilancetta: appiccicandosi nel punto B. il contrapeso D. equiponderante nell’aria ad una mole d’oro pendente dal punto A. In fatti il Galileo suppone, che una mole d’oro pesi 20. volte più d’una mole d’acqua uguale alla mole dell’oro, onde ne siegue, che sommerso l’oro nell’acqua, per pesare ugualmente al contrapeso verso il perpendicolo C, la 20. parte della di-


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