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la frazione unica (Tema prec. pag. 44); e perciò cotesta caratteristica si leggerà trecento settantanove-millesimi.

In generale una qualunque delle nostre frazioni, che sia propria, e che abbia al numeratore tante cifre, quanti zeri hà il denominatore, secondo le nostre convenzioni si rappresenterà scrivendo coteste stesse cifre soltanto, ma con uno zero di più a sinistra separato da una virgola; e la caratteristica resultante si enuncierà, o leggerà, come si legge cotesta frazione.

Nel caso particolare, che le cifre del numeratore in una delle nostre frazioni fossero meno degli zeri del denominatore, allora scrivendo loro a sinistra tanti zeri, quanti bastano, ciocchè si può (Tema primo, pag. 25), il nuovo numeratore con un’altro zero a sinistra, separato da una virgola, rappresenterebbe allora la frazione proposta.

Così in luogo per esempio delle trè frazioni , , , scrivendosi queste altre , , , si avranno le trè caratteristiche 0,07; 0,0057; 0,000701, le quali si enuncieranno respettivamente sette-centesimi, cinquantasette-diecimillesimi, settecentuno-millionesimi.