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188 DE VULGARI ELOQUENTIA.





Lin. 3. Cum de mediocri Poemate intendemus. A ciò si vuol affissare la mente, perchè, se non altro, possiamo trarne nuovo indizio, che l’Allighieri voUe denominare Commedia il suo Poema, per essere appunto uno de’ Poemi del genere mediocre, composto cioè nel Volgare e nello Stile mediocre. Del che parmi non debba più sorgere dubbio, avuto specialmente riguardo alle cose disputate e conchiuse altrove. Vedi Cap. iv, e la nota alla lin. 30.

5. Quædam reseranda videntur: unum est Stantia sine rithimis, in qua nulla rithimorum hahitudo attenditur, etc. Se qui si deve a tutta prima far disamina della Stanza, in cui non v’ha alcuna abitudine o relazione di rime, gli è manifesto anche perciò l’errore della Volgata che porta «Stantia sive rithimus,» quasi fossero tuttuno Rima e Stanza. Si legga adunque, al modo che ne consiglia il Böhmer, «Stantia sine rithimis;» e così la verità del Testo riceve conferma dall’esempio, che seguentemente si adduce d’una Canzone di Arnaldo Daniello, e di quella, cui Dante accenna, come da sè composta: «Al poco giorno ed al gran cerchio d’ombra.»

22. Gottus Mantuanus... suas multas et bonas Cantiones nobis ore tenus intimavit. Quest’ultimo vocabolo, benchè occorra costante nella Volgata, fu certo franteso, e deve cedere il luogo ad «intonavit,» verbo della bassa latinità, nè qui fuor di proposito, trattandosi di chi non solo piacevasi comporre Canzoni, ma e sì dava il tono e la modulazione che gli sembrava più conveniente ad accompagnarle col canto.

32. Desinentias partis anterioris Stantiæ inter postera carmina referentes inserunt. Meglio che «intexunt,» come pur si legge comunemente, credo s’adatti all’uopo «inserunt,» che d’altra parte corrisponde a inseriscono del Volgarizzamento. Donde pur mi son convinto di dover premettere ad «anterioris» il soggettivo «partis,» richiesto dalle cose antecedenti e dall’unità della sentenza.