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COMMENTI. | 179 |
Ciò posto, si viene quindi a dichiarare se la Canzone, nel senso in che qui vuolsi prendere, sia passione od atto, e Dante stabilisce che debba riguardarsi come atto, in quanto è composta dal suo artefice, e come passione, in quanto che, fabbricata di cotal guisa, si proferisce dall’artefice stesso o da altri con accompagnamento di suoni o senza di esso. Donde, invece di: «secundum quod fabricatur, profertur» (lin. 19), parmi sia da leggere: «secundum quod fabricata (est), profertur,» come pur si raccoglie dal Volgarizzamento del Trissino. Intesa la Canzone nel primo senso, il nostro Autore appropria il nome di Canzone all’Eneide per simile modo, ch’ei denomina Canzoni le tre Cantiche del suo Poema: Inf., xx, 3.
24. Quia prius agitur ipsa, quam agat, magis ideo prorsus denominari ab eo, quod agitur, et est actio alicujus, quam ab eo quod agit in alios. Il Böhmer, colla scorta del Cod. di Grenoble, tiene che, in cambio di «ideo prorsus» si convenga scrivere «immo prorsus,» e ciò mi sembra con buon consiglio. Perocchè, dovendo la Canzone essere fatta, prima che possa fare qualche cosa in chicchessia, deve soprattutto denominarsi da quello, onde la Canzone si fa, cioè dall’atto di alcuno, che non da quanto la Canzone possa fare in altrui o, vogliam dire, dalla passione, cui abbia dato origine o causa.
29. Præterea distinguendum est utrum Cantio dicatur fabricatio verborum armonizatorum, etc. Ed in effetto, la Canzone è un componimento di parole con legame musaico armonizzate (Conv., i, 7), tali da dover modularsi. Per modulazione poi s’intende il cantare stesso, il trascorrere cioè da suono a suono, il tono e la melodia della voce, onde la Canzone del dettatore riesce più vivamente espressa: lin. 38.
32. Nullus tubicen.... melodiam suam Cantionem vocat, nisi in quantum nupta est alicui Cantioni. Per sentimento del Böhmer, qui tornerebbe meglio registrare «apta» piuttostoche «nupta,» ma questa Volgata è certo la vera lezione, acconciamente potendosi disposare la melodia o la modulazione del suono alla Canzone: lin. 20.
41. Vulgariter et regulariter (in Volgare ed in Grammatica). Il primo avverbio dinota l’uso capriccioso de’ Poeti