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:: Vado a vendere i libri; ma nessuno li vuole 31


Egli allargò le braccia di lustrino, alzò le lenti al soffitto e scoperse nella barba nera la bocca: «Mah!»

Io ero avvilito.

Egli mi domandò: «Vi sono incunabuli, edizioni aldine, giuntine? Lì si potrebbe ricavar qualche cosa».

Risposi che non c’era che un Petrarchino, ma lo tenevo per me.

«Edizioni dell’Ariosto? del Boccaccio? con tavole?»

«Niente: tutti libri seri di scienza, di teologia, di morale. Si vede che questi libri non potevano andar d’accordo con il Boccaccio e con l’Ariosto, che di fatto non vi sono. Ci sono molti breviari, molti calepini, molte grammatiche».

«Bruci, bruci».

«C’è tutto Metastasio, molti libri sul Demonio, sul Sant’Uffizio, qualche geografia dell’America senza gli americani di oggi; con l’Africa ancora vuota, cioè non ancora occupata da tedeschi e da inglesi, ma soltanto da leoni e da serpenti. Poi qualche libro strano, curioso».