Con ala stanca.
E l’Oceán salía:
Salía lambendo le solinghe nevi,
Dove l’afflitto spirito posava,
Ond’ei pensò che l’infelice e rea
Stirpe d’Adamo, senza più ritorno,
Fosse perduta: e già battea le penne
Per risalir col fiero annunzio a Dio.
Allorquando venir maraviglioso
Un palagio16 mirò su le correnti,
Inoffeso dai fulmini. Nè vela,
Nè remo avea; dei pini di Gofféro
Era contesto, e non tenea sembianza
Di riprovato. Un’iride sorrise;
Ed ei sotto il dipinto arco passava,
Come sotto arco di trionfo il carro
D’un vincitor. Ad un pertugio apparve
Un vecchierel tenendo una colomba,
E a lei concessa libertà dell’ale,
Ne benedisse con la mano il volo.
E quello Spirto allor sopra la onesta
Prua si raccolse, e timonier divino
Per l’infinito pelago condusse
Quelle primizie d’una gente nova.
All’olezzar de le rinate selve,
Lungo le vaste correntíe di biondi
Fiumi svïati da le antiche ripe;
A la recente lampana d’infidi
Vulcani; intorno al glauco arco di laghi
Che lento lento inaridiano assorti