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note. | 65 |
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gl’Indiani quegli che si salva nell’Arca è Satyavrata. Iao, in China, il primo re, comincia coll’opera di scolare le acque diluviane, che erano giunte fino alle più alte montagne. I Greci, quantunque meno rimote, pur ne serbano tracce.
(16) Ò ardito la parola Palagio, perchè dalla Bibbia, che parlando della fabbricazione dell’Arca, usa l’espressione di porta, stanza, comignolo, si deriva più facilmente l’idea di palagio, che di vascello.
(17) «Maledictus Chanaam: servus servorum erit fratribus suis.» Genesi, IX, 25.
(18) «Porro Chus genuit Nemrod: ipse coepit esse potens in terra, et erat robustus venator.» Genesi, X, 8, 9.
(19)
«Armorum sonitum toto Germania caelo
Audiit. . . .»
Virg., Geor.; I.
(20) Alessandro de Humboldt, nella sua opera intitolata Ansichten der Natur, racconta che sopra una sponda dell’Orenoco, dove più spesse e fragorose sono le cateratte, vicino alle incommensurabili praterie del Meta, gli fu mostrata la grotta di Ataruipe, famosa presso gl’Indiani per essere la necropoli del popolo valoroso degli Aturi, che perseguitato dagli antropofagi Caraibi, qui si riparò e morì. E termina il racconto con queste parole: «Vive ancora, cosa singolare! a Maipuri (villaggio di là non lontano) un vecchio parrocchetto, che gl’indigeni non arrivano a capire, perchè parla, secondo loro, il linguaggio degli Aturi.»
(21) Si allude a Galileo e a Volta, e agli altri molti grandi Italiani scopritori di verità.
(22) Vedi Ovidio, Metam., II. Sul conto d’Orfeo, vedi Dizionario d’ogni Mitologia.
(23) Qui si allude alle Andromede, agli Orioni, alle chiome di Berenice, e a cento altri nomi nell’antichità illustri, onde vengono nominate molte costellazioni.
(24) Alarico fu sepolto nel 410 da’ suoi soldati in questa guisa in un luogo detto Vallo di Crati, dove si congiunge al fiume di questo nome il Bussento, che divide per mezzo la città di Cosenza sul napolitano.
(25) Non lunge dalla città di Cosenza è la grande foresta di Sila.