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162 le città italiane

Guiderà la vittoria,
A piantar fra i nemici il tuo vessillo
Logoro da la gloria.
Verranno i re da regïon lontane
Le tue belle a sposar repubblicane;8
E su quella palude
D’alighe immonda sorgeran portenti
Di templi, di trofei, di monumenti:
Da quelle isole nude,
Come dal sen di magiche conchiglie,
Perle usciranno d’inclite famiglie.

IV.

     E sul primo spuntar dell’alba austera
Di queste età novelle,
Dai meandri partía de’ suoi canali,
Sopra dromóni di natio cipresso,9
E su la tolda de le fuste snelle
Venezia mattiniera,
Quando ancora dormian le sue rivali.
E vêr le plaghe de la bella aurora,
Mercadantessa audace,
De’ suoi nobili figli ella volgea
La venturosa prora
Di tesori indovina. E qual riedea
Seco recando dall’Indo ferace
I profumati balsami che manda
L’olibano che piange,
O il cortice del cinnamo riciso
Ne’ laureti del Gange;
Qual le stoffe träea nel paradiso