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e la storia di buovo d'antona. | 307 |
da Costantino, terminano col ritorno dall'Italia in Francia di Carlomagno, accompagnato da Berta sua sorella e da Orlandino suo nipote. Vi restano troncate a mezzo le vicende di molti Paladini, né l'opera si mostra condotta sino al suo compimento. Bisogna credere che tale siasi lasciata dall'autor suo, e che altri scrittori poi, e spezialmente francesi, abbiano ripigliato il filo delle stravaganti avventure; della qual cosa noi abbiamo prova nei vecchi volgarizzamenti fattisi del Libro della regina Ancroja, dal Libro chiamato la Spagna, del Danese Ugieri, dell'Anteo Gigante, di Altobello e re Troiano suo fratello, ecc.
Niun'altra avvertenza restandomi da premettere a questa ristampa, chiuderò il discorso con un'ultima osservazione. I Romanzi di cavalleria, fattisi cibo troppo dozzinale fra i popoli, diventarono sorgente di strani pregiudizj, e si è quasi posto in oblio il primario loro scopo morale, talché è stato opportuno che uno dei più grand'uomini, Michele Cervantes, venisse colle armi del ridicolo a corregerne l'abuso, siccome egli ha fatto coll'ammirabile suo don Chisciotte; ma dopo tutto questo né agli uomini di lettere può essere discaro di tenere fra mano mi piace-