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va per le mani di tutti i letterati l'Apologia dell'Amore Patrio di Dante che il conte Giulio Perticari ha con tanto onore del nome suo mandata a luce, e chiunque discreto uomo sia, né voglia cercarne col fuscellino i difetti, dee ammirare il sommo ingegno del valoroso autore ed il diritto suo ragionare. Dopo di aver egli vendicato Dante dell'oltraggio fattogli da chi pensa lui avere per odio contra Firenze scritto il suo Trattato della volgare eloquenza, e dopo di aver mostrato vere le dottrine di quel Trattato, ci fa conoscere che nelle leggiadre corti di Federico e di Manfredi si cominciò a scrivere il volgare comune; che gli altri Italici lo coltivarono per innanzi; che la Università di Bologna molto contribuì a renderlo illustre, e che toccò spezialmente alla Toscana a nutrirlo, e per la copia de' suoi gloriosi uomini a renderlo da per tutto famoso. E siccome è fuori di dub-