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xxvi Sofia Bisi Albini. La sua vita e la sua opera


Ridiciamo la frase antica che in questo tempo di sconvolgimento sociale risuona ancora più amara: Diffondiamo tra il popolo le buone letture...

Approfittiamo del desiderio di lettura svegliatosi così improvviso e impetuoso nei soldati d’Italia, che soltanto durante la guerra, nell’ozio forzato delle soste, ebbero modo di amare il libro: approfittiamo di questo momento eccezionale per diffondere nella classe operaia e nei contadini i libri di sana e onesta e dilettevole lettura. Pensate: se in ogni dimora delle nostre montagne ci fosse «Il figlio di Grazia»! Sarebbe un’opera di educazione automatica che si compirebbe per il bene di tutti.

I libri di Sofia Bisi Albini dovrebbero essere in ogni casa e in ogni biblioteca: tutti. Dalle prime novelle pubblicate col titolo «Aprile» e via via «Donnina forte», «Omini e donnine», «Il primo scalino», «Il primo libro di preghiere», «Una nidiata», «Il figlio di Grazia», «Voci di campanili», «Fu così...» «Il libro dell’avvenire», e «La Regina della nuova Italia» e «Il nido di Ichs e di Zeta» pubblicato nella «Rivista delle Signorine» fino alle sue due meravigliose traduzioni dall’inglese «Incompreso» della Montgomery e «Mia

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