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occultista sorge; il Cristianesimo, si afforza e si nobilita; l’unificazione di tutte le fedi, e di tutte le religioni con la scienza, diventa il programma filosofico, teosofico, della parte più colta dei pensatori.

Il mondo asiatico e greco romano politeista si affronta con quello giudaico e cristiano.

Energie potentissime il Cristianesimo acquisisce in questa lotta, poichè ben per tempo, come ricorda Carlo Pascal1, venne fondata ad Alessandria una cattedra di filosofia cristiana, che si trova menzionata col nome di Scuola delle sacre parole, ed alla quale pure appartenevano Clemente ed Origene.

Ammonio Sacca, Plotino, Porfirio, Giamblico, Olimpiodoro, Proclo, Marcione, Filone, Sinesio, Eunapo, Teofilo, Eudesio, Crisanto, Giuliano imperatore e filosofo, Massimo di Tiro, creano in Alessandria scienze e problemi della mente e della vita, tuttora presenti e pressanti nella moderna società. Ipparco aveva scoperto le precessioni degli equinozi; Eratostene misurata la terra; Tolomeo infine e Strabone avevano raggiunto la massima fama scientifica fissando, quegli, un sistema astronomico, che doveva durare mille e duecento anni, accettato dalla Chiesa Romana e da Dante, descrivendo questi, secondo lo stato della Scienza del tempo, la Terra intiera.

E d’Alessandria furono Euclide, fondatore della geometria, Ctesibo ed Erone, fisici, Apollonio, pari ad Archimede, come giudicarono gli storici delle Scienze.

Insieme al Museo v’erano giardini zoologici e botanici, e sale di anatomia, per uso della scuola di medicina, e forse anche di vivisezione umana!

La Biblioteca, descritta in tante opere antiche e moderne, e specialmente dal Rouveyre2, secondo la leggenda sarebbe stata distrutta poi da Omar, califfo; mentre sembra che autori di tanto disastro per la civiltà, siano stati Cesare, prima, in maniera affatto casuale, e poi, coscientemente, Teofilo, il distruttore, anche, del tempio di Serapide e di tanti altri monumenti della civiltà greco-orientale.

Ipazia fu, per molt’anni, il capo della scuola dei neo-platonici nel IV secolo. Ho già detto che questi filosofi volevano la fusione di tutte le



  1. V. il saggio Ipazia (a pag. 148) in Figure e caratteri. — Remo Sandron, 1908.
  2. Edouard Rouveyre, Connaissances nècèssaires à un Bibliophile, accompagnèes de notes critiques et de Documents bibliographiques. — 5me èd. Paris, E. Rouveyre èd. 1900.