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appendice 397

30Lá grande l’onore e la ricchezza del padre mio
   finché visse il padre di lui; e quello era il mio re, che io amavo.
Ma questo si levò come scellerato e crudele,
   e saccheggiatore, uomo cupido e astuto.
E quando congiurarono contro di lui i suoi principi e suo fratello,
   egli mio padre tra i congiurati falsamente accusó.
Poi che ebbe assassinato suo fratello, cercò di uccidere anche lui:
   ma lo salvó dalla morte Colui che sopra i cherubini procede.
Egli potè fuggire nella Castiglia, dove
   è il luogo dei miei antenati, e dove è la mia casa avita.
35Ma quegli saccheggió il mio patrimonio fino alla distruzione,
   e spogliò i miei beni, il mio argento come il mio oro.
E come apprese che mio figlio era giunto nella sua terra,
   e la casa di mio padre in Italia per mio rifugio,
lo fece imprigionare affinché non venisse piú via, e ordinò
   che non potesse dar conforto all’anima mia.
Poi che costui morí, sorse in sua vece un re stolto,
   il quale era ostinato nella sua legge, e uomo vano.
Egli forzò tutta la comunitá di Giacobbe, e obbligó
   a trasgredire la legge tutti i figli del mio nobile popolo.
40E molti si uccisero da sé, per non calpestare
   le leggi di Dio, mio soccorritore.
E fu preso il midollo dell’anima mia, fu mutato
   il suo nome buono, che è come la roccia da cui venni sbozzato.
Giá egli conta dodici anni, e ancora
   io non l’ho veduto, per colpa del mio egoismo e del mio errore.
Io piango: e sul mio capo l’ira mia,
   e contro l’anima mia le mie lagnanze e la mia querela:
ché io lo feci fuggire dentro la rete, per inquietudine,
   e dalla fiamma lo mandai in mezzo al rogo.
45Io speravo in lui, e fui deluso della mia aspettazione.
   Perchè stai indugiando, cerbiatto mio caro?
perchè cosí opprimi il cuore di chi t’ha generato,
   e sei come chi infigga un dardo nelle mie reni?
Tu ottenebri in una nebbia la luce, e trasformi
   il suo chiarore davanti agli occhi miei in un crepuscolo.
La luna si oscura continuamente al mio sguardo,
   e le stelle dormono nascoste in una nube.
E non un raggio del mio sole riluce nella mia miseria
   e non penetra per le finestre del mio cuore.