Ovunque il passo volgo, o il guardo io giro
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
XXXI
Ovunque il passo volgo, o il guardo io giro,
Parmi pur sempre riveder l’amato
Dolce mio figlio, non col guardo usato,
Ma con quel, per cui sol piango e sospiro.
5E tuttavia mi sembra assisa in giro
Del picciol letticciuolo al destro lato,
Udir le voci, e scorger l’affannato
Fianco ond’a forza egli traea respiro.
Poc’aspro è forse il duol che diemmi morte,
10Togliendo al caro figlio i bei prim’anni
Chè vieni, o rimembranza, e ’l fai più forte?
Ma tutti almen non rinnovarmi i danni:
Ti basti rammentar l’ore sue corte,
E ad uno ad un non mi contar gli affanni.