38. Eiusdem ad vetantes sepeliri cadavera

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Bernardo Accolti - Ottave (XVI secolo)
38. Eiusdem ad vetantes sepeliri cadavera
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Tu che di nocte me, giovane e sola,
Tra questi corpi sanguinosi hai scorto,
Se di ferro non se’, tieni la parola
E a tanta pietà mia non far torto.
Io sono del re Adrasto la figliola:
Lasciami sepelir mio sposo morto,
Poi m’ucidi; e che damno a te resulta
Se in suo scambio io remango insepulta?