Otello (Boito)/Atto terzo/Scena ottava

Atto terzo

Scena ottava

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Cassio seguito dall’Araldo e detti

OTELLO
che avrà sempre fissato la porta
(Eccolo!
appare Cassio
è lui!
a Jago
nell’animo lo scruta)
ad alta voce a tutti
Messeri! Il Doge…
a parte a Desdemona
(ben tu fingi il pianto)
ad alta voce a tutti
…mi richiama a Venezia…
RODERIGO
(Infida sorte!)
OTELLO
…e in Cipro elegge
mio successor colui che stava accanto
al mio vessillo, Cassio.
JAGO
fieramente e sorpreso
(Inferno e morte!)
OTELLO
continuando e mostrando la pergamena
La parola Ducale è nostra legge.
CASSIO
inchinandosi ad Otello
Obbedirò.
OTELLO
rapidamente a Jago ed accennando a Cassio
(Vedi?… non par che esulti l’infame?)
JAGO
risponde a Otello
(No)
OTELLO
ancora ad alta voce a tutti
La ciurma e la coorte…
sottovoce a Desdemona
(Continua i tuoi singulti…)
a tutti
…e le navi e il castello
lascio in poter del nuovo Duce.
LODOVICO
additando Desdemona che s’avvicina supplichevole
Otello, per pietà la conforta o il cor le infrangi.
OTELLO
a Lodovico e Desdemona
Noi salperem domani.
afferra Desdemona furiosamente
a Desdemona
A terra!…e piangi!

Desdemona cade. Otello avrà, nel suo gesto terribile, gettata la pergamena al suolo, e Jago la raccoglie e legge di nascosto. Emilia e Lodovico sollevano pietosamente Desdemona

DESDEMONA
A terra!…sì…nel livido
fango…percossa…io giacio…
piango…m’agghiaccia il brivido
dell’anima che muor.
E un dì sul mio sorriso
fioria la speme e il bacio,
ed or…l’angoscia in viso
e l’agonia nel cor.
Quel Sol sereno e vivido
che allieta il cielo e il mare
non può asciugar le amare
stille del mio dolor.
EMILIA
(Quell ’innocente un fremito
d’odio non ha né un gesto,
trattiene in petto il gemito
con doloroso fren.
La lagrima si frange
muta sul volto mesto;
no, chi per lei non piange
non ha pietade in sen)
CASSIO
(L’ora è fatal! un fulmine
sul mio cammin l’addita.
Già di mia sorte il culmine
s’offre all’inerte man
L’ebbra fortuna incalza
la fuga della vita.
Questa che al ciel m’innalza
è un’onda d’uragan)
RODERIGO
(Per me s’oscura il mondo,
s’annuvola il destin,
l’angiol soave e biondo
scompar dal mio cammin)
LODOVICO
(Egli la man funerea
scuote anelando d’ira,
essa la faccia eterea
volge piangendo al ciel.
Nel contemplar quel pianto
la carità sospira,
e un tenero compianto
stempra del core il gel)
DESDEMONA
E un dì sul mio sorriso
fioria la speme e il bacio,
ed or…l’angoscia in viso
e l’agonia nel cor.
A terra…nel fango…
percossa…io giacio…
m’agghiaccia il brivido
dell’anima che muor…
DAME
Pietà! Pietà! Pietà!
Ansia mortale, bieca,
ne ingombra, anime assorte in lungo orror.
Vista crudel!
Ei la colpi! Quel viso santo, pallido,
blando, si china e tace e piange e muor.
Piangon così nel ciel lor pianto gli angeli
quando perduto giace il peccator.
CAVALIERI
Mistero! Mistero! Mistero!
Quell’uomo nero è sepolcrale, e cieca
un’ombra è in lui di morte e di terror!
Strazia coll’ugna l’orrido
petto! Gli sguardi figge immoti al suol.
Poi sfida il ciel coll’atre pugna, l’ispido
aspetto ergendo ai dardi alti del Sol.
JAGO
avvicinandosi a Otello che si sarà accasciato su d’una sedia
(Una parola)
OTELLO
(E che?)
JAGO
(T’affretta! Rapido

slancia la tua vendetta! Il tempo vola)

OTELLO
(Ben parli)
JAGO
(È l’ira inutil ciancia. Scuotiti!
All’opra ergi tua mira! All’opra sola!
Io penso a Cassio. Ei le sue trame espia.
L’infame anima ria l’averno inghiotte!)
OTELLO
(Chi gliela svelle?)
JAGO
(Io)
OTELLO
(Tu?)
JAGO
(Giurai)
OTELLO
(Tal sia)
JAGO
(Tu avrai le sue novelle questa notte)
JAGO
ironicamente a Roderigo
(I sogni tuoi saranno in mar domani
e tu sull’aspra terra)
RODERIGO
a Jago
(Ahi triste!)
JAGO
(Ahi stolto! stolto!
Se vuoi, tu puoi sperar; gli umani,
orsù! cimenti afferra, e m’odi)
RODERIGO
(T’ascolta)
JAGO
(Col primo albor salpa il vascello.
Or Cassio è il Duce.
Eppur se avvien che a questi
toccando la spada
accada
sventura - allor qui resta Otello)
RODERIGO
(Lugubre luce d’atro balen!)
JAGO
(Mano alla spada!
A notte folta io la sua traccia vigilo,
e il varco e l’ora scruto; il resto a te.
Sarò tuo scolta. A caccia! a caccia!
Cingiti l’arco!)
RODERIGO
(Sì! t’ho venduto onore e fe’)
JAGO
a se stesso
(Corri al miraggio! Il fragile tuo senno
ha già confuso un sogno menzogner.
Segui l’astuto ed agile mio cenno,
amante illuso, io seguo il mio pensier)
RODERIGO
a se stesso
(Il dado è tratto! Impavido t’attendo,
ultima sorte, occulto mio destin.
Mi sprona amor, ma un avido, tremendo
astro di morte infesta il mio cammin)
OTELLO
ergendosi e rivolto alla folla, terribilmente
Fuggite!
TUTTI
Ciel!
OTELLO
slanciandosi contro la folla
Tutti fuggite Otello!
JAGO
a tutti
Lo assale una malìa
che d’ogni senso il priva.
OTELLO
con forza
Chi non si scosta è contro me rubello.

Desdemona sciogliendosi da Lodovico e accorrendo verso Otello

LODOVICO
fa per trascinare lontano Desdemona
Mi segui.
CIPRIOTI
di dentro
Evviva!
DESDEMONA
Mio sposo!
OTELLO
terribile a Desdemona
Anima mia, ti maledico!
TUTTI
Orror!

Desdemona, fra Emilia e Lodovico, esce. Tutti escono inorriditi