Or che 'l natal si celebra del vino
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Questo testo fa parte della raccolta Vincenzo Zito
III
IN TEMPO DI VENDEMMIA
Or che ’l natal si celebra del vino,
pigiando l’uva il villanel campano,
libero il dir concede il dio tebano,
stando Priapo alla fescina vicino.
Deh, perché a Cilla, cui divoto inchino,
non scopro il sen trafitto, il cor non sano?
Fra gli scherzi mischiar non sará vano
quel ch’a tacer mi strinse il fier destino.
S’ella un sí grande ardir prendesse a duro,
mostrerò finto il mio penar verace
e ’l chiaro coprirò col senso oscuro.
L’uso, o mia lingua, rendati loquace;
e, s’è timido Amor, ben t’assicuro
ch’unito con Lieo farassi audace.