Opere (Lorenzo de' Medici)/XV. Canzoni a ballo/Canzone XXII.

XXII. Tiemmi, Amor, sempre mai stretto e serrato

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XXII. Tiemmi, Amor, sempre mai stretto e serrato
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     Tiemmi, Amor, sempre mai stretto e serrato,
poiché sí dolcemente m’hai legato.
     Intenda bene ogni amorosa donna
ed ogni altro, che ha il cor costante e caldo:
tiemmi legato ad una sua colonna
Amor, ch’è d’alabastro terso e saldo,
nudo, misero a me! come un ribaldo
e sanza compagnia sí m’ha lasciato.
     Al collo stretta tiemmi una catena
di madreperla questo mio signore,
tanto ch’io posso sospirare a pena;
si serra alla colonna il petto e ’l core;
le man mi lego io stesso: oh che dolore
è a star sempre cosí incatenato!
     Tiemmi le gambe e ciascun piede avvolto
di duo catene, e son piú grosse assai
d’un netto avorio, ch’è candido molto;
mi stringon sí, ch’io non mi scosto mai;
quel che segue di questo, Amor, tu il sai,
perché sei sempre alla presenzia stato.