Opere (Lorenzo de' Medici)/XIV. Simposio ovvero i beoni/Capitolo IX.
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CAPITOLO IX
Era giá il sol salito a mezzo giorno
tanto che l’ombra tutta raccorciava,
quasi giá a rincontro al carro e al corno.
La gente tuttavia multiplicava:
e non è l’erba sí spessa in un prato,5
come la turba lí che al ponte andava.
Tra lor ve n’era alcun zoppo e sciancato,
e gamberacce ed occhi scerpellini,
ed altri dalla gocciola scempiato,
e visi rossi come cherubini,10
borse e bracchieri ad uno e dua palmenti,
e ciglia rotte e nasi saturnini.
Talor se ne vedea quindici o venti
come bicchieri entro l’infrescatoi,
con loro insieme urtar di quelle genti.15
Questi tai conosch’io giá presso a noi,
quai se pigiassi, ancor farien del mosto:
ma odi quel che vidi far lor poi.
Eran talor l’uno all’altro disposto
parlar dappresso: ma la mareggiata20
gli faceva in un punto esser discosto.
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