Omo avvisato, è mezzo sarvato

Giuseppe Gioachino Belli

1832 Indice:Sonetti romaneschi II.djvu sonetti letteratura Omo avvisato, è mezzo sarvato Intestazione 22 giugno 2024 75% Da definire

Su li gusti nun ce se sputa Er teatro Valle
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

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OMO AVVISATO, È MEZZO SARVATO.1

     Sarti2 de pal’in frasca oggi, Carmelo:
Me risponni irre orre,3 e nun ce stai.4
Tu la lègge5 de Ddio puro la sai:
Quinto, nun ammazzà: cquesto è Vvangelo.

     Er lupo muta er pelo e ’r vizzio mai:6
E pprotenni7 che llui mutassi er pelo?
Che cce faressi? Vòi dà un pugno in celo?8
Chi ha pprudenza l’addopri, o cce so’ gguai.

     Dar tett’in giù,9 s’è fatto l’impossibbile
Pe’ pportallo a le cose der dovere:
Dar tett in zu,10 Ddio sa cquer ch’è ffattibbile.

     Uno schiaffo, lo so, vò ’na stoccata:11
Ma ppoi che nnova c’è? gguarda er barbiere:
Se sfogò, mma cche fesce? Una frittata.12

6 febbraio 1832.

Note

  1. [Proverbio.]
  2. Salti, ecc., cioè: “non istai al proposito.„
  3. Rispondi con incertezze, equivocamente.
  4. Cioè: in cervello.
  5. Colla e larga, come appunto lègge da leggere.
  6. Proverbio.
  7. Pretendi.
  8. Modo proverbiale.
  9. Cioè: “umanamente parlando, secondo l’uomo.„
  10. Cioè: “giusta i mezzi superiori.„
  11. Comune sentenza del popolo.
  12. Far la frittata, vale: “rovinare un negozio.„