Oh caro agli occhi miei novello Amore
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II
AL FIGLIOLETTO DELLA SUA DONNA
Oh caro agli occhi miei novello Amore,
de la Venere mia parto diletto,
che mostri a me nel tuo leggiadro aspetto
le sembianze ch’io porto impresse al core;
fiamma seconda del mio primo ardore,
uscita forse a ’ncenerirmi il petto,
poiché, mentr’io ti miro, entro al diletto
sento lo ’ncendio mio farsi maggiore;
oh del vivo mio sole alba novella,
che sembri, a quel rotar di lumi intorno,
de la materna luce emola bella;
se fa, scorto da l’alba, il Sol ritorno,
certo a sperare il tuo venir m’appella
che presso sia di que’ begli occhi il giorno.