Odi e inni/Odi/La cutrettola
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Odi - Il cane notturno | Odi - L'isola dei poeti | ► |
Sii maledetto, lugubre bombito,
sparo che i colli franto iterarono,
urtata via via
4la loro autunnale agonia;
scoppio donde ora resta una nuvola
grigia che pigra fuma nel vitreo
serale silenzio,
8tra i salci colore d’assenzio!
C’era, de’ doppi per la Vigilia
de’ Morti, un vago pendulo palpito
appena: sol oggi
12vedevo i castagni già roggi:
quando quel tuono per sempre il gracile
bisbiglio ruppe d’una cutrettola
oh! scesa nel piano
16per questa sementa del grano.
Parea dicesse: — L’uomo, che semina,
io l’amo. Buono, con un suo vomere
egli apre le zolle
20scoprendo l’anelide molle.
Non sementina forse è quest’umida
giornata? Or ora goccie di nebbia
piovevano mute
24su l’aride foglie cadute.
Ma non un muglio s’ode a cui correre
possa io sui toffi con tremiti agili
e balli, nel solco
28che segue alle spalle il bifolco.
O dove è il curvo bifolco? Trepida
schiere ho vedute muovere squallide
in umile cappa
32al luogo ov’è un solo che zappa.
Zappa, non ara; zappa e non semina;
talor con uno, pallido pallido
e tacito, appresso;
36nell’ombra d’un lungo cipresso...
L’uomo è men lieto della cutrettola:
pensano e vanno, pensano e piangono;
ed oggi più. Certo
40n’è causa quel campo deserto.
Oh! là tra i tanti fiori che odorano,
c’è il serpe. Io voglio domani al lugubre
umano aratore,
44seguendone il solco «Fa cuore!»
vuo’ dirgli: «è tanto dolce il tuo vivere,
che con la stessa marra a te semini
il grano, ed amico
48tu scopri ad un altro il lombrico!»...