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LA CUTRETTOLA


Sii maledetto, lugubre bombito,
sparo che i colli franto iterarono,
          urtata via via
                    4la loro autunnale agonia;

scoppio donde ora resta una nuvola
grigia che pigra fuma nel vitreo
          serale silenzio,
                    8tra i salci colore d’assenzio!

C’era, de’ doppi per la Vigilia
de’ Morti, un vago pendulo palpito
          appena: sol oggi
                    12vedevo i castagni già roggi:

quando quel tuono per sempre il gracile
bisbiglio ruppe d’una cutrettola
          oh! scesa nel piano
                    16per questa sementa del grano.

Parea dicesse: — L’uomo, che semina,
io l’amo. Buono, con un suo vomere
          egli apre le zolle
                    20scoprendo l’anelide molle.