Odi barbare/Versioni/La torre di Nerone - Da A. Von Platen
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Giosuè Carducci - Odi barbare (1877)
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LA TORRE DI NERONE
da a. platen
Narra la fama, e ancor n’ha orrore il popolo:
Nerone, indétto a la città l’incendio,
salí su quella torre a lo spettacolo
del rogo, allegro ed avido.4
Correano al cenno suo gl’incendiarii,
baccanti in festa, e roteavan picei
serti di fiamma. Dritto su’ merli aurei
Neron tocca la cetera.8
― Gloria ― egli canta ― al fuoco: a l’oro ei simile
ei degno del Titan che al cielo tolselo:
l’augel di Giove il porta; ed il primo alito
egli accolse di Bromio.12
Vieni, splendido nume: al crine i pampini,
molle danza su ’l mondo anzi che in polvere
torni: di Roma qui raccogli il cenere
e nel tuo vino mescilo — .16