Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Alla mensa dell'amico

Delle Odi Barbare Libro II
Alla mensa dell'amico

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ALLA MENSA DELL’AMICO


Non mai da ’l cielo ch’io spirai parvolo
ridesti, o Sole, bel nume, splendido
a me, sí come oggi ch’effuso
t’amo per l’ampie vie di Livorno.4

Non mai fervesti, Bromio, ne i calici
consolatore saggio e benevolo,
com’oggi ch’io libo a l’amico
pensando i varchi de l’Apennino.8

O Sole, o Bromio, date che integri,
non senza amore, non senza cètera,
scendiamo a le placide ombre
— là dov’è Orazio — l’amico ed io.12

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Ma sorridete gli augurî a i parvoli
che, dolci fiori, la mensa adornano,
la pace a le madri, gli amori
a i baldi giovani e le glorie.16