Odi (Anacreonte)/Ode XIV
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SOPRA AMORE.
Si desti l’ardore
Già spento nel seno,
Si torni, mio core,
4Si torni ad amar.
Non v’è d’un bel foco
Nel petto già nato,
Più caro, più grato,
8Più dolce penar.
Già torna all’idea
Quel dì, quell’istante,
Che Amor mi dicea
12D’accendere il cor.
Io stupido, allora
Sprezzava il periglio,
Nè, folle, il consiglio
16Curava d’Amor.
Ma l’arco e lo strale
Impugna, e mi sfida
A guerra fatale
20Di Cipro l’Arcier.
Or io, qual Pelide,
Coll’asta, col brando,
Resisto pugnando
24Del Nume al poter.
All’impeto orrendo
De’ dardi ch’ei vibra,
M’arretro fuggendo.
28Resister non sò.
Finì le saette,
Divenne più fiero;
Qual dardo leggiero
32Se stesso lanciò.
E mentre la via
S’aprì nel mio petto,
Quest’alma languìa
36Nel dolce velen.
Lo scudo di fuori
Che giova, che basta?
Nel cor si contrasta,
40La pugna è nel sen.