Ode LI

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Anacreonte - Odi (Antichità)
Traduzione dal greco di Francesco Saverio de' Rogati (1824)
Ode LI
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SULL’IMMAGINE DI VENERE.


ODE LI.


Chi scolpì l’azzurro mare?
     E qual genio ardì sul disco
     Stender tutte l’onde chiare
     4Con esperta industre man?
Chi salì di stella in stella
     Per ritrar la genitrice
     Degli Dei, la Dea più bella,
     8Sopra i flutti d’Ocean?

Nuda a noi colui l’espose,
     Ma col vel dell’onde stesse;
     Solo al guardo ci nascose
     12Quel, che altrui convien celar.
Par che muova innanzi l’onda,
     E com’alga ella galleggi,
     Mentre va lieve a seconda
     16Del tranquillo e cheto mar.

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Sul ricolmo sen nevoso,
     Sotto il collo delicato
     Passa il flutto rispettoso,
     20E depone il suo furor.
Il candor delle sue membra
     Splende in mezzo al mar placato,
     Qual nel solco a noi rassembla
     24Fra viole un bianco fior.

Gli Amorini ingannatori,
     Che si ridon degli amanti,
     Su i delfini saltatori,
     28La precedon nel sentier.
Dall’algoso suo soggiorno
     Sorge lieto il muto armento,
     E scherzando va d’intorno
     32Alla Diva del piacer.