Occhi, poi che privati in sempiterno
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
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[Privo della vista della sua donna, ha perduto ogni bene.]
Occhi, poi che privati in sempiterno
siate veder quel Sol che alluminava
vostro oscuro cammino, e confortava
la vista vostra, or piangete in eterno.
La lieta primavera in crudo verno
or s’è rivolta, e ’l tempo ch’io aspettava
esser felice piú, e disiava,
m’è piú molesto: or quel ch’è Amor, discerno.
E se dolce mi parve il primo strale,
e se soave la prima percossa,
e se in prima milizia ebbi assai bene,
ogni allegrezza or s’è rivolta in male,
e per piacevol via in cieca fossa
caduto sono, ove arder mi conviene.