Occhi, bocca, piè, mano e chiome aurate
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | S'io non scioglio la lingua in quelle voci | Naufraghi il vostro gaudio entro i miei pianti | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Giuseppe Artale
II
LE BELLEZZE DELLA SUA DONNA
Occhi, bocca, piè, mano e chiome aurate,
bella, fra noi san debellar gli amori;
canti, balli, ardi, atteggi, e reti amate
intesse il crin per catenarne i cori.
Piè, mani, labra, crin, luci adorate,
moti, voci, lacciol, nevi ed ardori
offrite, alzate, ordite, ornate, armate,
co’ giri, incanti, ardor, lacci e candori.
Vago è ’l crin, l’occhio, il labro, il braccio e ’l piede
ma ognun empio, inuman, fier, crudo e rio
stringe, strugge, calpesta, impiaga e fiede.
O crin, piè, mani, o luci, o bocca (oh Dio!),
voi, voi, cinque nemici a la mia fede,
date cinque ferite al petto mio!